In seguito all'esposto dell'europarlamentare Sergio Berlato sui traffici di cani dall'Italia verso l'estero gestiti da alcune associazioni animaliste, nel fronte dei difensori degli animali pare si stia aprendo una frattura. Secondo quanto riferisce Federfauna, tra le prime a portare a galla certi temi, tra gli animalisti tantissime persone hanno contattato l'europarlamentare per ringraziarlo della sua iniziativa e per ribadire "quanto marcio c'e' nell'animalismo".
“Qualcuno pensa addirittura – si legge nella nota della federazione - che solo grazie all'esposto di Berlato e all'azione informativa di FederFauna (o a causa: dipende dai punti di vista), Francesca Martini o Licia Colo' abbiano ripreso a pubblicizzare la petizione "ti deporto a fare un giro", messa in piedi dall'Enpa, della quale dopo i primi proclami, per un bel pezzo non si era piu' sentito parlare”.
La Lav Milano Onlus, secondo Federfauna si è lasciata andare ad illazioni e offese nei confronti degli accusatori, definendo Berlato, Donazzan e Ciambetti esponenti “tra i peggiori cialtroni della politica”.
Nei fatti qualcosa si sta muovendo e sempre più persone comunciano a chiedersi dove questi animalisti trovino tutti questi soldi per fare "lavoro di lobbying".
A Bruxelles ci pensa Sara Turetta, presidente dell'associazione "Save the Dogs and other Animals, che - dice Federfauna - "si è avvalsa di "societa' di pubbliche relazioni che fanno da apri pista alle associazioni contattando i parlamentari dei vari paesi e fissando appuntamenti. L'associazione animalista della Turetta, che sta preparando il fronte contro Berlato, si occupa principalmente di cani randagi in Romania - fa sapere Federfauna -. Nata solamente nel 2005 con un fondo di dotazione iniziale di mille euro, nel suo bilancio 2009 compaiono ricavi per oltre 770mila euro e costi di esercizio per oltre 732mila, di cui quasi 480mila di "donazioni verso la filiale in Romania".