Riceviamo e pubblichiamo:
Ho inviato questa mail a tutti i Parlamentari, verso molti dei quali mi rivolgo, ed anche a tutti gli organi di informazione che conosco perche', anche se esprimo in questa sede le mie opinioni, la cronaca riporta numerosi fatti che mi spingono a pensare che siano largamente condivise.
Secondo l'Enpa il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe "ringraziato le associazioni animaliste e ambientaliste, per l'importante lavoro che svolgono a tutela della natura e della biodiversita' (...)". Ammesso che sia vero, se per Berlusconi il voler sterilizzare, dismettere o far perdere agli animali ogni funzione per l'uomo e condurli quindi verso l'estinzione, equivale a tutelare la natura e la biodiversita', diventa giustificabile ringraziare le associazioni animaliste. Una opinione che si potrebbe accomunare a quella dei tanti che si dicono contrari all'esercizio venatorio nei fondi altrui senza sapere che, in Italia, la fauna selvatica e' dello Stato e non dei proprietari dei fondi, oppure a quella di coloro che si dicono favorevoli alle politiche animaliste, per esempio in tema di randagismo, senza sapere esattamente quanto quelle politiche pesino sulle loro tasche. Ma anche a giustificare un'opinione, giudicandola come frutto di scarsa o cattiva informazione su temi specifici (spesso erroneamente ritenuti di scarso interesse generale sottovalutandone le ricadute sociali); il sostenere, senza le dovute riserve, operati che si ispirano all'ideologia animalista appare comunque assai stridente con i contenuti della "Carta dei Valori del Popolo della Liberta'". Una frase su tutte, contenuta in tale documento e': "Noi crediamo che la politica abbia il compito di sostenere la vita e l'attivita' delle persone, delle famiglie, e delle comunita' intermedie, non di distruggerle o di assorbirle".
Ma sono tante le esternazioni dei politici su questo tema che devono far riflettere, non solo quelle imputate a Berlusconi. Il Ministro degli Esteri Franco Frattini (Pdl), in occasione di una cerimonia in cui le associazioni animaliste lo hanno premiato per il suo impegno nella lotta al randagismo, avrebbe dichiarato a tali associazioni: "Dobbiamo essere una lobby piu' forte perche' noi siamo molto piu' forti della lobby dei cacciatori". E del resto sarebbe stato proprio Frattini, assieme al sottosegretario alla Salute Francesca Martini (Lega), ad aver presentato la legge di ratifica della Convenzione Europea sugli animali da compagnia, recentemente votata dal Parlamento. Ratifica che, se non fosse stata emendata al Senato, probabilmente piu' che reprimere i traffici, avrebbe causato danni immensi sia agli animali che a chi con essi lavora onestamente, ma procurato ancor piu' possibilita' di speculazioni alle associazioni animaliste. All'approvazione Frattini avrebbe dichiarato: "Apprendo con immensa soddisfazione del via libera del Parlamento a un provvedimento che risponde alle attese di tante famiglie italiane, giustamente ansiose, a 23 anni dalla firma della Convenzione, che vengano finalmente compiute azioni concrete per stroncare il criminale traffico di cuccioli". Come no!?!... Non aspettavano altro le famiglie italiane!?!... Probabilmente il sentire delle famiglie italiane lo ha meglio interpretato Savino Pezzotta (Udc) che, al momento del voto, avrebbe detto: "Mi astengo, non perche' non condivido il provvedimento, ma per protesta contro il fatto che, in un momento di crisi e di disoccupazione gravissima, impegniamo un'intera mattinata il parlamento a discutere di cani e gatti. Stiamo dando al Paese un cattivo segnale". A Frattini avrebbe invece fatto eco il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla (anche lei Pdl), dichiarando: "Si tratta di un cambiamento culturale che, tra l'altro, garantira' un contributo positivo all'immagine del nostro paese all'estero, presentando l'Italia sempre piu' Animal Friendly". Mi chiedo se un Paese, per essere "amico degli animali", debba per forza essere "nemico di tanti uomini": non mi risulta sia cosi', nemmeno nei Paesi maggiormente presi ad esempio come amici degli animali. Gabriella Giammanco (anche lei Pdl), invece, avrebbe detto: "Ai cani non e' richiesto essere belli o di razza, cio' che importa e' che un cane sia un affidabile e affettuoso compagno di vita per l'uomo", alla faccia dell'allevamento e di tutte le funzioni degli animali utili all'uomo che questo ha selezionato e custodito, preservando allo stesso tempo le diverse razze. Ma e' la leghista Francesca Martini che, in una dichiarazione riportata dall'agenzia Asca, illumina maggiormente gli increduli su quale sia stato effettivamente lo spirito che ha animato quella legge. Avrebbe detto: "La legge combatte trasporto, commercio e allevamento e dunque anche chi si rende disponibile a fare da basista in Italia per i traffici che arrivano dall'est". Sottosegretario!, per i basisti dei traffici potrei capirLa, ma il trasporto, il commercio e l'allevamento sono attivita' legali, anche se invise agli animalisti!... Per carita', se restiamo alle parole, nei partiti di Governo ci sarebbero anche dichiarazioni di altro segno: al Consiglio dei Ministri dello scorso 22 ottobre i Ministri Bossi, La Russa, Matteoli, Galan, Gelmini si sarebbero schierati a difesa dei cacciatori, il Ministro Prestigiacomo si sarebbe dichiarata "ne' animalista ne' contraria alla caccia", il Ministro Galan avrebbe detto che "Non si e' mai visto un ministro animalista"; ma andiamo a vedere i fatti!...
Se escludiamo pochi Parlamentari del Pdl e pochissimi della Lega che hanno presentato mozioni, interrogazioni, proposte ed emendamenti nel segno del rispetto della liberta' e dei diritti di tutti i cittadini e della reale, non ideologica o propagandistica, tutela della biodiversita', per gli altri il tutto si ferma alle parole, e alla faccia delle 843.846 firme a sostegno delle modifiche alla Legge Statale 157/92 in senso piu' scientifico ed europeistico, alla faccia delle oltre 50mila persone scese in piazza a Roma il 9 marzo scorso per la difesa e la promozione della cultura rurale, alla faccia di quelle degli agricoltori, degli allevatori, dei pastori, dei pescatori, scesi in piazza per difendere i loro diritti e chiedere di poter continuare a svolgere l'attivita' che si sono liberamente scelti, continuano a passare provvedimenti pro animalisti (non pro animali) e languiscono quelli per queste categorie di cittadini. Languiscono cosi' i diritti di tutti i cittadini, anche di quelli che non si rendono conto che se tutti siamo maggioranza per qualcosa, tutti siamo minoranza per qualcos'altro. Languisce la liberta' vera, che non puo' essere mai quella di cancellare quella di altri individui della stessa specie.
Due sono i commenti su internet che mi hanno colpito di piu' in questo periodo: il primo di un cacciatore e allevatore e' tratto da un forum su una nota razza canina e dice: "Oggi non esiste piu' un partito ove riversare il voto di protesta: hanno tutti le stesse idee. Se qui non torniamo all'elezione diretta, le minoranze finiscono. Tutti allineati e compatti negli ideali altrui! Una bella scritta in diagonale.... sono cacciatore, non so chi votare, sono agricoltore, non so chi votare, sono pescatore, non so chi votare, sono allevatore, non so chi votare, sono pastore, non so chi votare, sono operaio delle valli bresciane, non so chi votare, sono armaiolo, non so chi votare...". L'altro, di un animalista, e' tratto da un forum animalista e dice: "2 anni di governo di centrodestra, hanno fatto molto di piu' per gli animali, che i verdazzi e i loro soci in 65 anni......". Nello stesso forum pero' non mancano pesantissime critiche alle associazioni animaliste, per le quali la "s" diventa il simbolo del dollaro, tanto per indicare quale sia il loro vero interesse, il che avvalora ancor di piu' la mia tesi secondo cui gli animalisti che gravitano nelle stanze dei bottoni, non solo non rappresentino gli animali, ma nemmeno i tanti che li amano e che per essi investono del proprio.
Concludo quindi con un mio commento che, piu' che un commento, e' un appello a quella parte buona della politica che sono convinto sopravviva sia a destra che a sinistra che al centro. Un appello perche' si ritorni ad una politica che sia davvero al servizio dell'uomo, di tutti gli uomini, poi, una volta salvaguardati i diritti di tutti gli uomini, ad una politica non per gli animalisti ma per gli animali.
Massimiliano Filippi
Segretario Generale FederFauna