Le vie del signore sono infinite. Don Marco Scattolon, parroco a Santa Bertilla, un paese in provincia di Vicenza, è riuscito a scuotere le coscienze dei suoi “addormentati” fedeli accusando chi eccede nelle cure al proprio animale domestico, riducendo la sua esistenza a quella di un pupazzo da compagnia e dimenticandosi di quelli che sono i veri valori cristiani. Le sue dichiarazioni hanno alzato un polverone di polemiche da parte soprattutto dei soliti animalisti irritati che, lungi da prenderne spunto per un sano atteggiamento di autocritica, hanno minacciato di recarsi in chiesa con i loro animali, arruolando San Francesco a sostegno delle loro tesi.
La risposta del parroco a questa assurda provocazione - pubblicata dal giornale
La Nuova Venezia di Mestre – non fa una piega: “Diciamocela tutta – ha ribattuto -: un cane sterilizzato, che deve liberarsi dei sui liquidi come un orologio svizzero solo quando lo si porta fuori, che non può fare buche, abbaiare o mordere niente se non un osso di plastica, che esce al guinzaglio e che mangia quando e quanto abbiamo deciso noi, fa proprio una vita da cani”.