“Sono consapevole del fatto che è la prima volta che un Ministro della Repubblica si occupa in modo così importante di un tema che, colpevolmente, era ritenuto di secondo piano fino ad oggi: creare una nuova coscienza di amore e rispetto per gli animali ed i loro diritti. Forse, in passato, questo necessario cambiamento culturale non era considerato sufficiente nobile per occupare l'agenda di un Ministro. Ma io non la penso così”. Così il Ministro Michela Vittoria Brambilla ha spiegato l'iniziativa intrapresa verso un'Italia Animal Friendly alla presentazione del sondaggio Ipsos Gli italiani, il turismo e gli animali. L'evento è stato l'occasione anche per presentare ufficialmente l'ordinanza prototipo con la quale, insieme all'Anci, la Brambilla invita tutti i sindaci italiani a prendere provvedimenti per autorizzare l'ingresso degli animali domestici in tutti gli esercizi pubblici, ristoranti compresi e sui mezzi di trasporto. Rimangono esclusi dalla possibilità di accesso per gli animali domestici gli ospedali, gli asili e le scuole, ma viene fatta eccezione per le case di riposo: gli ospiti che vi verranno ricoverati non dovranno più separarsi dal loro amico a quattro zampe.
L'ingresso dei cani e dei gatti nei negozi e nei ristoranti potrà dunque essere imposto a tutti gli esercenti per effetto di un'ordinanza, suggerita niente di meno che dal Ministero del Turismo. Comunque la si pensi l'impostazione vagamente autoritaria della politica animal friendly (che prevede l'abolizione anche della caccia senza riserve) rimane un fatto inquietante per l'esercizio stesso della democrazia.