Non c'è pace per la famiglia di orsi (madre e tre cuccioli) immortalata poco tempo fa da un automobilista che li ha filmati con il telefonino mentre li inseguiva sulla superstrada aquilana. La famigliola questa volta è stata aggredita da un branco di 12 cani randagi che si sono avventati prima sui piccoli, poi sulla madre che ha cercato di difenderli.
La scena questa volta è stata osservata da un gruppo di cacciatori che si trovava sul posto e che impotenti hanno assistito all'aggressione sparando qualche colpo in aria, che però non ha sortito nessun effetto. In difesa degli orsi si sono mosse le comunità montane di Scanno e Villalago che chiedono ora misure di protezione per salvaguardare l'incolumità degli animali.
l consiglieri comunali di Scanno Eustachio Gentile e di Villalago Fernando Gatta, hanno invece avanzato richieste alle Asl, al Corpo forestale dello Stato e all'Ente Parco, affinchè venga considerata anche l'ipotesi di abbattere i cani randagi che in piu' occasioni si sono dimostrati aggressivi anche verso escursionisti e appassionati della montagna.
Il problema esiste da tempo, tanto che l'ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise lo scorso anno ha commissionato a due consulenti veterinari esterni il "Progetto per lo studio preliminare del fenomeno del randagismo canino e suo impatto sul patrimonio zootecnico", con un impegno di spesa pari a 12 mila euro complessivi. L'esito dello studio determinerà le azioni da intraprendere per debellare il fenomeno, che interessa l'intera area protetta.
(AGI)