La crisi economica sta schiacciando nella morsa della povert�un gran numero di persone nel nostro paese, intere famiglie non riescono nemmeno a fare la spesa e sono costrette a cambiare abitudini e stili di vita. E' curioso che la loro storia venga a galla solo quando si parla di fenomeni collaterali, come l'abbandono degli animali domestici.
E' quanto apprendiamo da una notizia pubblicata dal quotidiano Il Gazzettino.it che riporta l'amara testimonianza di una volontaria dell'associazione Oipa, che da un anno e mezzo a questa parte si trova a fare i conti con decine e decine di persone costrette a fare a meno del proprio animale domestico per questioni economiche.
“Ormai - dichiara la volontaria - l'abbandono per crisi economica è diventato un fenomeno. Abbiamo diversi esempi: chi non si può più permettere di tenere il cane o il gatto, chi per risparmiare si deve trasferire in una casa più piccola e il cane è di troppo, chi invece va all'estero a cercare fortuna e chi è costretto a cambiare lavoro e passare otto o dieci ore lontano da casa. Tutte situazioni drammatiche. Molta gente, quando ci contatta, è disperata. Molto spesso i cani rimangono in carico a noi e non è facile”.
Oltre ai finanziamenti da parte dello Stato alle associazioni che si occupano anche di situazioni di emergenza come questa (anche se forse bisognerebbe vigilare più attentamente sul percorso dei soldi elargiti), sarebbe ora di pensare a provvedimenti urgenti anche per salvare dall'orlo del precipizio le famiglie in difficoltà. Quelle umane.