Riceviamo e pubblichiamo
Stop al mantenimento ad oltranza con soldi pubblici. Filippi: chi vuole, mantenga i randagi di tasca propria. I giornali hanno parlato di "proposta shock" , gli animalisti addirittura di "idea paranazista", ma quella lanciata nei giorni scorsi da Angiola Tremonti, Consigliere di minoranza a Cantu' (CO) e sorella del piu' noto Ministro Giulio, e' una proposta che non fa altro che ricalcare quanto gia' avviene in diversi Paesi , tra l'altro considerati evoluti, anche nel rapporto con gli animali.
Ha detto la Tremonti: "si dovrebbe arrivare a prendere la decisione per cui gli animali che non vengono adottati entro un determinato periodo di tempo vengano soppressi, visto che oggi ci troviamo in una situazione in cui ci sono famiglie canturine che non hanno da mangiare." In effetti, la cronaca recente dimostra che non siano solo famiglie canturine ad essere in difficolta' economiche e che la gestione del randagismo in Italia abbia ormai raggiunto costi sociali multimilionari. Vi e' inoltre un sondaggio, condotto proprio da FederFauna lo scorso anno, che dimostra che se sono molti coloro che non vorrebbero prendersi la responsabilita' di decidere di sopprimere i randagi catturati, e con scarse o nulle possibilita' di essere adottati, sono quasi altrettanti coloro che, potendo scegliere, non vorrebbero nemmeno l'onere di mantenerli, ma userebbero quei soldi in altro modo. Ha dichiarato Massimiliano Filippi, in una recente intervista: "la sterilizzazione e il rilascio sul territorio non risolvono i problemi di igiene, salute ed ordine pubblico, perche' non e' che un cane non piu' in grado di riprodursi, non mangi, non defechi, non si ammali e non diffonda quindi malattie o non possa mai mordere e diventare pericoloso per l'incolumita' pubblica. Per contro, mi chiedo se la detenzione ad oltranza in un canile, per quei cani che non vuole adottare nessuno, faccia effettivamente il loro bene. In ogni caso, ritengo che chi voglia mantenere ad oltranza in un canile, un cane che non vuole adottare nessuno, debba farlo con i soldi propri e non con quelli della collettivita'." Pare pero' che qualche politico nazionale la pensi diversamente: proprio in questo particolare periodo, come se fosse la cosa piu' urgente in Italia, sembra che in Commissione Affari Sociali della Camera, si discuta, a ritmi serrati, una revisione della legge sul randagismo e sugli animali d'affezione che va in direzione diametralmente opposta.