Angiola Tremonti, sorella del ministro Giulio e consigliere comunale a Cantù (CO), è stata duramente attaccata dopo il suo intervento sul randagismo, fenomeno di sicura rilevanza sociale ed economica, che costa alle casse pubbliche ben 85 milioni di euro l'anno. Dopo le minacce di morte ricevute per la proposta di abbattere i randagi – a lei attribuita da alcuni quotidiani locali ma prontamente smentita -, ora la consigliera si difende. “Tutto - dice - è partito dalla mia richiesta di documentazione sulla gestione economica del Canile consortile di Mariano Comense il 24 gennaio, di cui il Comune di Cantù (in cui presiedo la Commissione Bilancio) è capofila”.
La Tremonti sostiene di non essere mai entrata nel merito della gestione del canile e di aver solo espresso una libera opinione sul randagismo “un grave problema del nostro Paese”, che va affrontato. “Bisogna prendere coscienza dell'attuale situazione di degrado e di malattia in cui vivono centinaia di animali, amati e non, abbandonati al loro destino. Invito il Governo - continua - a gestire il problema del randagismo nel migliore dei modi, guardando alle realtà di tutte le regioni italiane in cui, andando a verificare sui numerosi siti web, si riscontrano situazioni drammatiche a danno di bambini, turisti, commercianti ecc. Le mie preoccupazioni in merito al randagismo sono quelle di tutti i cittadini che ne subiscono danno. Nella mia zona il problema non susiste. Le soluzioni, però, le devono trovare i legislatori, io faccio altro”.
Secondo i dati ministeriali da lei forniti sono quasi 600 mila i cani randagi censiti, di cui solo un quinto è ospitato nelle strutture preposte. Per questi cani bisogna calcolare un costo medio di mantenimento di 2,5 euro al giorno a cui si aggiungono i costi della cattura, dell'identificazione, quelli sanitari e lo stipendio del personale veterinario pubblico. Ci sono poi le spese dei danni provocati dai cani vaganti e quelli non calcolati connessi al danno di immagine, i riflessi sul turismo e l'economia. Nel conto non rientrano ancora i costi relativi all'obbligo di assistenza degli animali domestici, da reddito e di specie protette, imposto dal nuovo codice della strada.