Riceviamo e pubblichiamo:
Il progetto di legge regionale n. 0086, di iniziativa dei Consiglieri regionali Bossi, Romeo, Ruffinelli, Cecchetti, Orsatti, Pedretti, Toscani, Longoni, Marelli, Bianchi, Galli, Colla, Ciocca, Bottari, Bossetti, Frosio, Parolo, tutti della Lega, non vieta la vivisezione ma l'allevamento.
Lo spiega il titolo stesso della proposta: "Promozione dell'utilizzo di sistemi alternativi all'uso di animali nella sperimentazione per fini didattici e scientifici e divieto di detenzione e allevamento di animali per fini di sperimentazione".
Ad una relazione, che tra le fonti cita la Lav, seguono sei articoli con un unico divieto: "Nel territorio della Regione Lombardia sono vietati l'allevamento e la detenzione a qualsiasi titolo di animali a fini di sperimentazione, ed e' altresi' vietato il loro utilizzo a scopo didattico su tutti gli animali, salvo i casi autorizzati dalla Regione....".
Facciamo un passo indietro: dopo anni di proteste, comunicati e manifestazioni degli animalisti, nel giugno 2010 chiuse l'allevamento "Stefano Morini" di San Polo d'Enza (RE), che produceva cani beagle destinati ai laboratori. Alla chiusura segui' un esposto da parte di FederFauna perche', da quanto riportarono i media, il Comune avrebbe "acquistato a prezzo di mercato gli animali rimasti nell'allevamento, per poi cederli gratuitamente all'associazione di volontariato 'Vita da cani', che fa parte dell'Oipa".
Dopo la chiusura dell'allevamento "Stefano Morini", gli animalisti si sono concentrati nel chiedere la chiusura dell'allevamento
Green Hill di Montichiari, chiusura che otterrebbero se la proposta di Bossi jr. diventasse legge.
L'allevamento Green Hill pero', e' di proprieta' di un’azienda americana, la Marshall Farm Inc, la quale probabilmente non farebbe altro che trasferisrsi, per andare a produrre gli animali da spedire in Italia, magari in un Paese dove le norme sono meno attente al benessere animale, lasciando a casa i dipendenti, che non sono americani, e magari rinunciando agli animali se il loro trasferimento risultasse antieconomico.
Appurato che comunque si continueranno a produrre animali per destinarli alla sperimentazione e che forse si produrrebbero in condizioni peggiori delle attuali, appurato che perderebbero il posto dei lavoratori italiani, quali sono gli unici soggetti che potrebbero guadagnare da tale operazione?!...
Ai posteri l'ardua sentenza!...
Intanto FederFauna lancia una proposta a Bossi jr. e a tutti i consiglieri Leghisti firmatari: quella, per coerenza, di non utilizzare piu' farmaci (anche salvavita) con principi attivi testati sugli animali.
Federfauna