Riceviamo e pubblichiamo:
Una festa per tutti gli appassionati quella che è andata in scena lo scorso 8 maggio a Macerino, sede scelta per la finale del IV trofeo “Il Colle” per cani da seguita su cinghiale. Lo scenario, la splendida zona addestramento cani di proprietà del signor Andrea Andreini, ha davvero esaltato le doti degli ausiliari, mettendoli a dura prova con dei selvatici che, per loro stessa natura, non sono mai facili da lavorare. La manifestazione, suddivisa in categorie uomini (mute da 4 cani) e donne (coppie di segugi), è stata giudicata da Rossano Locci, conosciuto e apprezzato a livello nazionale. Così come di portata nazionale sono state le adesioni, con numerose mute provenienti da tutta Italia.
Al termine delle varie selezioni sono rimaste in lizza sei mute per gli uomini e quattro coppie per la categoria femminile. Proprio questi 10 equipaggi si sono contesi i rispettivi titoli l’8 maggio scorso, nel corso della finalissima organizzata dal Comune di Acquasparta e dalle due sezioni di Federcaccia Terni e Spoleto.
A spuntarla, alla fine, è stata la muta Porcelain condotta da Alceste Sensini, davanti ai Segugi italiani di Massimo Carlini. Al terzo posto gli Ariegeois di Andrea Barcarotti, mentre i Vandeani di Andrea Natali si sono piazzati al quarto posto. Quinti i cani Jura condotti da Loris Brunacci e sesta, infine, la muta di Petit Bleu di Andrea Tiberi.
Di alto livello anche la competizione tra le signore, con le migliori coppie di segugi impegnate a contendersi la vittoria finale. Silvana Fuccelli con i suoi Segugi italiani si è infine imposta nei confronti di Claudia Ferracchiato e la sua coppia di Vandeani. Terzo gradino del podio per gli Ariegeois condotti da Marianna Icobini, mentre i Beagle di Olimpia De Santis si sono fermati al quarto posto. A fare gli onori di casa e ad occuparsi delle premiazioni sono stati l’assessore del Comune di Acquasparta Gerardo Trinetti, il presidente provinciale di Federcaccia Terni Giulio Piccioni e il vicepresidente di Federcaccia Perugia Luciano Calabresi.
Ma a vincere, al di là di ogni punteggio o giudizio cinofilo-venatorio, è stata la passione per il segugio e per la caccia al “Re di macchia” che, proprio come durante i mesi della stagione venatoria, ha saputo dare quelle forti emozioni che tutti gli appassionati ben conoscono.
Ufficio Stampa Federcaccia Umbra