Con l'aggressione di due turisti nel sito archeologico di Pompei da parte di alcuni randagi, il progetto Cave Canem affidato alla Lav proprio per togliere i randagi dal sito e costato svariate migliaia di euro alla collettività, poteva considerarsi una parentesi da dimenticare. E invece con un nuovo protocollo d'intesa firmato dal Comune di Pompei, l'Asl Napoli 3 Sud e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, torna proprio alla Lav la responsabilità di portare avanti un progetto per la prevenzione e la lotta del randagismo, che questa volta si chiamerà I cani di Pompei 2011.
L’accordo, oltre a un monitoraggio del fenomeno sul territorio, da compiere insieme alle istituzioni e ai volontari, prevede una serie di azioni: incontri con le scuole per sensibilizzare e informare bambini e ragazzi dalle scuole primarie alle superiori; campagne di microchip gratuito per i cani di privati; cartellonistiche e manifesti antiabbandono e infine cura e sterilizzazione di cani randagi.
Il progetto questa volta sarà finanziato dalla Lav, grazie ad una donazione ricevuta dalla Mitchell Foundation di Dallas. Il Comune di Pompei sostiene il progetto offrendo il suo patrocinio morale e con l’impegno a dotare la Polizia Municipale di lettori di microchip per effettuare regolari controlli sui cani di proprietà, oltre a diffondere il materiale informativo della LAV nei propri uffici.
“L’obiettivo del progetto è gettare solide basi per un’azione di contrasto al randagismo basata sull’educazione e sulla responsabilità dei cittadini, oltre che delle istituzioni - afferma Ilaria Innocenti, responsabile LAV settore Cani e Gatti - Ciò al fine di garantire maggiori condizioni di benessere per gli animali e ridurre il numero dei randagi, limitando così anche gli eventuali disagi per la popolazione. Il randagismo è un fenomeno che riguarda aree vaste e pertanto è da affrontare necessariamente attraverso un’azione ampia e condivisa che coinvolge istituzioni, forze dell’ordine, associazioni, privati cittadini e medici veterinari.”