Le starlette della televisione e del cinema ne hanno esibiti di tutte le razze:
chihuahua soprattutto ma anche
yorkshire, king charles spaniel e altre. Li hanno pettinati, vestiti come bambini e portati a spasso facendosi fotografare durante le loro uscite pubbliche con l'ultimo degli accessori di tendenza. Lo
spirito di emulazione dei tanti che guardano al mondo delle star come a un punto di rifermento per la propria vita, ha fatto il resto. E così la richiesta dei
cani da borsetta o cani giocattolo, (toy dogs, così vengono chiamati comunemente in inglese), si è moltiplicata all'inverosimile.
Come tutte le mode anche quella rilanciata dall'ereditiera nullafacente Paris Hilton, che per i suoi chihuahua ha addirittura fatto costruire una piccola villa, sta giungendo al termine. In Inghilterra gli abbandoni dei piccoli cani sono già giunti a numeri consistenti. La Charity Blue Cross, associazione animalista del posto, nel 2010 ne ha raccolti 177 (nel 2006 erano 53), mentre la Dogs Trust, la più importante associazione animalista inglese, nel giro di un solo anno ha registrato un aumento del 44% di abbandoni, passati dai 285 del 2009 ai 409 del 2010, “con arrivi purtroppo giornalieri al punto che dopo i primi sei mesi del 2011 siamo già a 149 toy dogs riportati indietro” dichiarano dall'associazione.
C'è poi da considerare che questi piccoli animali vengono trattati in maniera non consona alla loro natura. “La gente che li prende e li infila in borsa per portarli con sè, baciandoli e coccolandoli tutto il tempo – conferma Ryan Neil, esperto di comportamento animale della Blue Cross -, dimentica che così facendo nega a questi cagnolini la possibilità di essere tali, ovvero di sviluppare un normale comportamento canino”. Una concezione questa che si ritrova spesso e volentieri nel mondo animalista più radicale (non dimentichiamo che c'è chi vorrebbe trattare alla stregua di docili cagnolini da passeggio anche animali selvatici come le nutrie o i cinghiali). L'ennesimo esempio di come la cultura ambientalista cittadina a volte faccia più danni di quelli che vorrebbe combattere.