E' tutto contenuto in una circolare del Ministero dell'Interno del maggio scorso: la Lav entrerà negli uffici della Polizia stradale per formare gli agenti sulle norme che disciplinano il trasporto e il soccorso degli animali sulle strade, entrate in vigore lo scorso anno in attuazione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. Norme che evidentemente, a quasi un anno dalla loro approvazione, non trovano una vera applicazione (forse perchè il legislatore ha calcato un po' troppo la mano?).
Il Ministero infatti osserva che tali disposizioni devono essere oggetto di una più puntuale e scrupolosa applicazione da parte dei dipendenti degli Uffici, addirittura “utilizzando le stesse tecniche operative degli analoghi casi in cui oggetto dell'illecito siano le persone”. Le norme in particolare prevedono che chi abbia avuto un incidente procurando danno ad un animale d'affezione, da reddito o comunque protetto, debba fermarsi e porre in atto misure idonee per assicurare il soccorso degli animali feriti. La stessa legge inoltre punisce anche l'omissione degli obblighi da parte di persone diverse dal conducente del veicolo, in qualche modo coinvolte nell'incidente.
La Lav, che queste norme le ha ideate e veicolate in Parlamento tramite i suoi referenti è anche autrice di una pubblicazione informativa realizzata con il patrocinio del Ministero dell'Interno e quello della Salute. Il Ministero dell'Interno ritiene la collaborazione con l'associazione “un'occasione di prezioso arricchimento per il personale della Polizia Stradale nell'ambito di attività di aggiornamento professionale”. Sarà... ma che le forze dell'ordine non siano in grado di leggere e applicare una nuova legge senza bisogno di un'associazione intermediaria, ci pare onestamente un po' troppo.