Nonostante le belle intenzioni, le leggi e le ordinanze intervenute sul tema randagismo, le amministrazioni comunali e i singoli cittadini soprattutto delle zone del sud Italia devono fare i conti una realtà difficilmente gestibile e assai onerosa. A Vibo Valentia il fenomeno ha assunto le proporzioni dell'emergenza sanitaria e sociale. I comuni, racconta un articolo de La Gazzetta del Sud, non hanno soldi e non sempre riescono a tener fronte alle spese di mantenimento nei canili autorizzati e a quelle necessarie per la sterilizzazione e le opportune profilassi sanitarie.
Ecco perchè le catture diventano sporadiche e gli allarmi per i branchi di randagi nei centri abitati si moltiplicano. A Filogaso è stata l'Udc a segnalare la grave situazione con un esposto inviato a sindaco e carabinieri per segnalare la crescente preoccupazione per l'incolumità fisica dei cittadini per il pericolo che siano morsi dagli animali e per il pericolo sanitario vista l'acclarata presenza di “pericolosi focolai di pulci e zecche”.
I rappresentanti comunali del partito hanno portato in evidenza un fatto quantomeno insolito: il sindaco avrebbe permesso da quasi un anno ad una signora indigente di sistemarsi in una depandance del Municipio (prima adibita a Guardia Medica) e lasciato che questa fornisse quotidiana assistenza a numerosi randagi, incurante dei rischi per la salute pubblica e del malcontento generale dei cittadini.