L'Onorevole Sergio Berlato ha inviato una lettera a tutti i parlamentari italiani per segnalare il “tentativo di alcuni parlamentari di far approvare in Commissione deliberante, esautorando quindi l’Aula parlamentare della sua dignità ed autorevolezza, una legge i cui contenuti provocherebbero non pochi effetti negativi ai cittadini italiani appartenenti a molte categorie economiche e sociali”.
Il riferimento è alla Bozza di Testo Unificato sulle nuove norme “in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell’incolumità pubblica”, che – secondo voci insistenti – sta per essere proposto quale riforma della legge quadro in materia di animali d'affezione ma senza passare dall'aula. Il testo secondo l'eurodeputato contiene alcuni contenuti inseriti su pressione di alcune organizzazioni animaliste, "le stesse - sottolinea - che gestiscono numerosi canili in Italia beneficiando di ingenti risorse pubbliche”.
"Mi permetto di sotttoporre a tutti Voi, onorevoli Parlamentari, una riflessione sui motivi che potrebbero indurre le numerose organizzazioni animaliste a cercare una soluzione al problema del randagismo in Italia, considerando che alcune di esse importano i randagi addirittura dall’estero, stoccandoli nei canili italiani per beneficiare dei contributi pubblici assicurati per la tutta la vita del randagio ospitato nel canile". "Con tutti i problemi che il nostro Paese deve affrontare, anche a seguito della grave crisi economica ed occupazionale ancora in atto a livello internazionale, - prosegue la missiva - risulta difficile comprendere le ragioni che dovrebbero costringere i sindaci dei nostri comuni a dover destinare, sottraendola dai loro magri bilanci, una notevole quantità di risorse per il mantenimento degli animali randagi nei canili, in misura ancor maggiore a quelle che andrebbero destinate per i bambini negli asili".
"Tra i contenuti del provvedimento, di cui si tenta l’approvazione - spiega ancora Berlato - c’è anche quello che riguarda il consolidarsi di un concreto potere da parte di qualsiasi organizzazione animalista nei confronti di ogni singolo Sindaco, di ogni singolo Amministratore, di ogni singolo rappresentante eletto dal Popolo. Non va sottovalutata la questione legata alla facoltà che verrebbe concessa a queste organizzazioni di entrare nelle proprietà private, siano esse abitazioni o allevamenti autorizzati, procedendo ai sequestri degli animali sulla base di una discutibile discrezionalità. Verrebbero quindi assicurati agli appartenenti a queste organizzazioni animaliste poteri che non sono attualmente riservati neppure alle forze dell’ordine".
Visti i contenuti di questa "pericolosa proposta legislativa" Berlato chiede che il testo sia oggetto di più attente riflessioni e correzioni da parte dell’Aula parlamentare.