Nulla da fare per la “zona cinologica stabile” per l'addestramento, l'allenamento di cani da caccia che sarebbe dovuta sorgere a pochi centinaia di metri dalla riserva naturale Monte Conca a Campofranco (Caltanissetta) e dall'ononimo Sito di Interesse Comunitario.
Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso presentato dal Club Alpino Italiano (CAI), ente gestore della riserva, e invalidato quindi il decreto firmato dal dirigente del servizio faunistico venatorio regionale (che fa capo all'assessorato all'Agricoltura) che nel 2009 aveva autorizzato la creazione della zona di 17 ettari. Nell'iter secondo il Tar, sarebbero mancate le necessarie consultazioni con l'ente gestore e con l'assessorato regionale Territorio e Ambiente.
“E’ fin troppo evidente – si legge nelle motivazioni della sentenza emessa dal Tar - che l’istituzione “di una zona cinologica destinata all’addestramento, l’allenamento e le gare per cani da caccia” a cosi’ breve distanza da un S.I.C. ove esistono numerose specie animali protette costituisce un pericolo di pregiudizio per quest’ultime, sicchè essa non può che essere sottoposta a previa valutazione d’incidenza”.
Il legale del Cai Sicilia, l’avvocato palermitano Giovani Coresta, riferisce il sito BlogSicilia.it, sottolinea che “si consolida così la linea giurisprudenziale avviata con la sentenza 546 del 23/03/11, per cui la Valutazione di Incidenza prevista dal Dpr 357 va fatta con riferimento ai possibili danni che possono causarsi alle specie e agli habitat da proteggere piuttosto che ad un profilo strettamente urbanistico di delimitazione del sito”.
(BlogSicilia)