Con una lettera aperta ai veterinari italiani, il segretario generale di
Federfauna, Massimiliano Filippi, spiega le motivazioni del coinvolgimento della categoria negli
spot realizzati contro l'animalismo italiano a seguito delle critiche ricevute dalle associazioni veterinarie.
Gli esempi sono tanti. Come quello veicolato dal filmato goliardico sulla sterilizzazione canina. “Definire il castrare un cane un atto d'amore verso il cane”, messaggio scelto dalla Lav per le sue campagne antirandagismo patrocinate da Anmvi, Fnovi e Ordine dei veterinari, è per Federfauna qualcosa di ipocrita (soprattutto se parte da chi si oppone ad ogni intervento sul cane da lavoro realizzato a scopo preventivo).
“Mentre la Federazione Europea dei Veterinari ha spiegato chiaramente che il modo migliore per tutelare il cavallo sia quello di mantenere la sua primaria funzione di animale da produzione alimentare – scrive Filippi - , l'italiana SIVAE ha partecipato alla giornata internazionale del coniglio assieme ad una associazione animalista, con la quale ha addirittura sostenuto un progetto di anagrafe del coniglio (patrocinata anche anche dal Ministero della Salute), che serve anche (c'e' scritto sul sito) "A riconoscere il coniglio come animale di affezione a livello legislativo nazionale garantendogli la stessa tutela di cani e gatti con assoluto divieto di macellazione".
“Come è possibile – si chiede Federfauna - che i veterinari italiani sostengano posizioni esattamente contrarie a quelle dei loro colleghi europei?”. L'animalismo per Filippi “è quanto di più antiscientifico possa esistere”, visto che propone “modelli idealizzati” fuori dalla realtà.
(06/10/2011)
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