A parole, il rispetto e la cura dei randagi, oltre che delle persone che vi si possono imbattere con tragiche conseguenze, sono principi quasi unanimamente condivisi e sanciti da impegni istituzionali, convenzioni e impiego di fondi pubblici. Peccato però che molto spesso quando ci si trova di fronte a problematiche reali, sia la più che collaudata usanza dello scaricabarile a tenere gioco.
Il sito Andrialive.it riporta una segnalazione ricevuta dalla Federazione della Sinistra di Andria da parte di una cittadina che ha trovato una cucciolata di cinque cani randagi, sorvegliata da un branco di 6 cani adulti. Per prima cosa la ragazza dice di aver segnalato il fatto ai vigili urbani, i quali, declinando la richiesta di intervento, hanno invitato la segnalante a rivolgersi all'Asl veterinaria di Andria.
All'Asl hanno ribattuto che il loro intervento doveva essere preceduto da una formale denuncia ai Vigilii Urbani, all'ufficio Ecologia e ambiente. Fatta regolare denuncia la ragazza ha aspettato invano l'intervento per una decina di giorni. Solo in seguito ad una ulteriore richiesta sul posto è stato inviato un operatore eco - zoofilo. Anche lui però pare non abbia fatto granchè, visto che i cuccioli sarebbero stati adottati grazie alla stessa ragazza, che si è impegnata personalmente dopo il nulla di fatto da parte delle istituzioni.
"Se non fosse per la nostra concittadina - dichiarano gli esponenti Vincenzo Sinisi (PdCI) e Flavio Di Schiena (PRC) - nel giro di qualche tempo ci saremmo ritrovati con 3 nuove cagne pronte a fare cuccioli, aumentando esponenzialmente il problema del randagismo.
(16/11/2011)
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