E' stata dichiarata incostituzionale la legge rumena che avrebbe permesso ai comuni di sopprimere i cani randagi malati, aggressivi o pericolosi dopo tre giorni dalla loro cattura, approvata a larga maggioranza dal parlamento del Paese a novembre del 2011.
La norma era stata proposta per risolvere un problema che sta destando molte preoccupazioni, per l'eccessiva presenza dei cani vaganti nelle zone urbane e non, il cui numero è divenuto talmente alto da far pensare a soluzioni urgenti e drastiche. La proposta ha però scatenato polemiche in tutta Europa da parte dei gruppi animalisti che hanno imputato tra l'altro agli amministratori di aver escogitato un modo per ricevere finanziamenti (erano stati previsti fondi per l'operazione "anti-randagi").
Secondo i dettami della Convenzione dei diritti degli animali da compagnia, in vigore dal 1987 e ratificata dalla Romania, lo Stato potrebbe scegliere di sopprimere i randagi solo in casi molto gravi, come potrebbe essere ad esempio un'epidemia di rabbia. Altrimenti l'unica via percorribile è quella della sterilizzazione.