Dopo il 1856, particolarmente nei grandi territori di caccia dell’Europa centrale, furono abbandonati molti dei tradizionali sistemi di caccia, mentre si andava sempre più diffondendo quella individuale e alla posta. Comprensibile conseguenza fu il sempre maggior interesse per la caccia al cosiddetto selvatico rosso, cervo e camoscio, e le necessità di cani specialisti per l’eventuale recupero del selvatico ferito. Fu l’inizio dell’allevamento e selezione di particolari segugi, che costituirono, in pratica, una forma di transizione tra l’antico Limiere nato per la caccia al lupo e cinghiale, e il Bracco da ferma. A distinguersi inizialmente fu l’Hannoveraner, adatto ad accompagnare il cacciatore e seguire anche un solo selvatico, ma quando si cercò di utilizzare questo bravissimo segugio sulle montagne bavaresi, fu subito chiaro che era troppo pesante per affrontare vantaggiosamente le difficoltà di quei terreni. Occorreva un cane di taglia più ridotta, che fu ottenuto a fine ‘800 incrociando l’Annoveriano con i segugi leggeri da montagna come il Tiroler Bracken. Con la selezione si affermò il Segugio Bavarese da Montagna, compagno ideale del cacciatore con la carabina. Di taglia media e struttura piuttosto leggera, è agile e veloce; tipico il posteriore leggermente più alto dell’anteriore. La testa di buone proporzioni e non pesante, occhi espressivi e di colore scuro, come il tartufo, orecchie attaccate alte e ben aderenti, labbra di giusto profilo con commessura in vista. Il collo è robusto e asciutto; garrese poco marcato; dorso largo e muscoloso, con groppa lunga e dritta; coda di media lunghezza portata orizzontale. Torace ben sviluppato; arti anteriori e posteriori forti e di buona ossatura, in appiombo, con buone angolazioni. Piedi a forma di cucchiaio, con dita ben chiuse e arcuate. Pelle solida e ben aderente; il pelo folto, corto e moderatamente duro al tatto. Il colore del mantello è fulvo con diverse intensità, dal fulvo rosso al sabbia, fino al fulvo grigio come i l pelo invernale dei cervi.
Caratteri generali e utilizzo
Il cane da traccia è ausiliare indispensabile per il cacciatore di montagna. In avvicinamento al selvatico segue il conduttore, dietro o a fianco, senza minimamente disturbare; durante l’appostamento e il tiro, rimane immobile, a terra, vicino allo zaino. Dopo lo sparo, se il selvatico si è mosso, viene condotto sulla traccia, che deve seguire con sicurezza e senza farsi ingannare magari dal “cambio” di un cervo che fugge con le femmine o dal camoscio in mezzo al branco. E’ un lavoro difficile, particolarmente quando viene richiesto dopo molto tempo dal tiro. Raggiunta la preda, il cane si siede accanto abbaiando “a morto” e il cacciatore può avvicinarsi con calma. Cerca invece di bloccarlo se è ancora in grado di muoversi e abbaia “a vivo” per richiedere l’intervento prima possibile. Quando è lasciato, insieme allo zaino, a custodire momentaneamente la preda, nessuno, tranne il padrone, si può avvicinare.
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