La circolare del febbraio scorso che interveniva a colmare quello che è stato chiamato un vuoto legislativo dopo l'abolizione del catalogo sulle armi, è diventata legge. Con un decreto legge deliberato lo scorso 15 giugno e già pubblicato in gazzetta ufficiale, si affidano così ufficialmente tutte le eventuali verifiche tecniche sulle armi non comuni (ex militari o dall'aspetto militare) al Banco di Prova nazionale.
Una posizione che per Assoarmieri e gli altri soggetti di settore, è frutto di un'interpretazione soggettiva del Ministero dell'Interno, che si pone al di fuori delle normative UE, visto che è stata proprio l'eliminazione del catalogo nazionale a semplificare norme burocratiche non richieste in ambito comunitario e non applicate dagli altri paesi UE, come era quella della catalogazione nazionale.
Ad ogni modo ora al Banco di prova toccherà classificare come armi sportive tutti i fucili dall'aspetto da guerra o militare non appartenenti alle categorie ordinarie, ai quali sarà assegnato un codice identificativo che dovrà essere pubblicato per via telematica.