Con il regolamento di attuazione 10 ottobre 2012 n. 214 (G.U. 10-12-2012 n. 287), emanato dalla Presidenza del Consiglio entrano in vigore i nuovi termini per l’evasione delle domande in materia di armi ed esplosivi da parte del Ministero dell’Interno.
Nell'ottica della semplificazione, il Ministero non ha fatto altro che uniformare gran parte dei termini a 90 giorni, complicando la vita ancora di più, in termini di burocratizzazione, agli operatori del settore e agli stessi appassionati. Spietato il giudizio che dà del provvedimento l'esperto in legislazione venatoria, Edoardo Mori, secondo cui il Ministero “ha dimostrato di voler continuare ad essere più da paese delle banane che europeo perché insiste a far aspettare il cittadino 90 giorni per ogni stupidaggine burocratica, in contrasto con la regola generale secondo cui 30 giorni sono già fin troppi”. “In altri paesi europei – sottolinea il Giudice Mori - con lo stesso numero di persone garantiscono l’evasione delle pratiche in una settimana, se non riescono ad evaderla a vista!”.
“Il provvedimento – spiega - è raffazzonato alla bell'e meglio; si sono persino dimenticati della licenza di porto di pistola: stando alla normativa vigente ora esso dovrebbe essere rilasciato entro 30 giorni! Vi si legge poi questa perla di ignoranza "Licenza annuale di trasporto armi sportive": la licenza non esiste proprio (si chiama Licenza di porto di fucile per il tiro a volo) e non è annuale visto che dura sei anni; e semmai, se fosse stata annuale, ora sarebbe comunque diventata triennale! Stranamente - spiega ancora Mori - si limitano ad attendere solo 30 giorni per l’avviso di trasporto armi da guerra (licenza che viene chiesta una volta ogni dieci anni), ma si sono dimenticati il termine per il trasporto di armi comuni. Se uno vuole fare una passeggiata militare con armi, la licenza (mai più richiesta dai tempi delle squadre fasciste) la ottiene in 30 giorni; al Ministero deve lavorare ancora qualche funzionario del 1860".