Crolla sotto il peso delle pressioni la riforma sul commercio delle armi da fuoco voluta da Obama dopo le stragi che hanno sconvolto l'America. Il Senato ha infatti bocciato il disegno di legge che avrebbe reso obbligatori controlli preventivi per la vendita delle armi a singoli cittadini, attraverso la creazione di una banca dati federale che informava le armerie sui precedenti penali e su eventuali malattie psichiche e mentali degli acquirenti.
Nulla da fare quindi nonostante l'accordo bipartisan che aveva partorito quel testo, grazie ad un compromesso tra democratici e repubblicani, che aveva limato tutti i punti più spigolosi. Prima del voto l'associazione che rappresenta tutta la lobby armiera del Paese, la National Rifle Association (NRA) aveva segnalato il pericolo della messa in discussione del diritto costituzionale di portare armi sancito dal Secondo Emendamento, ed ha annunciato che avrebbe tolto ogni appoggio ai senatori che non avessero votato contro. Tanto è bastato a cambiare l'esito del voto. A favore della legge hanno votato 54 senatori, mentre 46, tra cui 41 repubblicani e cinque democratici, hanno votato contro. Per approvare le normeera necessaria però una maggioranza di almeno 60 voti.