Con l'aumento di tutte le marche da bollo ordinarie, anche i cacciatori si vedono aumentati i costi delle tasse da pagare annualmente. Dal 26 giugno, con l'entrata in vigore della legge 71/13 di conversione del Decreto legge del 26 aprile 2013 n . 43, infatti l'importo da pagare fissati a 1,81 euro e 14,62 euro crescono, rispettivamente, fino a 2 euro e 16 euro. L'aumento è pari al 10%.
Nel dettaglio, l'imposta che è pari a euro 2 riguarda: le fatture che contengono importi non assoggettati ad Iva; gli estratti conti o altri documenti di accreditamento o addebitamento per somme superiori a euro 77,47; ricevute o lettere commerciali presentate per l'incasso presso gli istituti di credito per somme inferiori a 129,11 euro. L'aumento da 14,62 a euro 16 euro include gli atti rogati o autenticati da un notaio o altro pubblico ufficiale; le scritture private contenenti convenzioni anche unilaterali che regolino rapporti giuridici di qualsiasi specie; istanze, memorie, ricorsi, dirette agli organi dell'amministrazione dello Stato e degli enti pubblici territoriali tendenti ad ottenere rilasci di certificati, cioè provvedimenti amministrativi.
Il rialzo esclude tutti gli atti finalizzati entro il 25 di giugno, anche nel caso siano stati presentati a un ufficio pubblico, per la registrazione, in una data successiva. Un aumento di tasse deciso per recuperare 1,2 miliardi di euro per la ricostruzione in Abruzzo, a seguito del disastro sismico, con la riparazione degli immobili danneggiati e la costruzione di nuove abitazioni. Il trasferimento assicurato dovrebbe essere di 197 milioni di euro annui, alle zone dell'Abruzzo colpite dal terremoto del 6 aprile 2009, dal 2014 al 2019.