In vista di un'annunciata riforma della Direttiva armi (la 91/477/CEE, che regola il controllo e l'acquisizione delle armi da fuoco), la FACE Europa, in quanto associazione rappresentante del più vasto numero di persone direttamente coinvolte (i cacciatori), ha redatto un documento in cui esplicita la propria posizione a difesa della caccia e delle norme attualmente in vigore. Secondo la FACE infatti, la Commissione UE starebbe adottando una serie di iniziative che mirano ad accentuare la correlazione tra armi legali e illegali, con l'obbiettivo di rendere più restrittiva la direttiva armi entro il 2015.
La Face, che in Europa rappresenta 7 milioni di cacciatori onesti e rispettabili, pur riconoscendo come giustificate e proporzionate restrizioni all'acquisizione e alla detenzione delle armi, si oppone all'approccio ideologico del dibattito sulle armi da fuoco civili. L'attuale normativa soddisfa già le esigenze di controllo, semmai i problemi derivano dalla sua parziale attuazione nei diversi paesi. La tesi della Commissione UE è che il traffico illecito delle armi da fuoco passi per quello lecito (ad esempio attraverso furti nelle case), il che significa che occorrerebbero nuove regole sulla detenzione che impediscano l'approvvigionamento delle armi da parte dei criminali (ad esempio l'istallazione di dispositivi di bloccaggio). Ma quali dati dimostrerebbero questa correlazione? Secondo la Face in realtà una ricerca più accurata da parte della Commissione, avrebbe dimostrato che la maggior parte delle armi da fuoco sequestrate ai criminali provengono da fonti illegali. Inoltre, aggiunge la Face, esistono già norme efficaci sulla detenzione delle armi nelle abitazioni.
“E 'sbagliato pensare che limitando il commercio legale dei fucili da caccia e sportivi, si ridurrebbe il traffico illegale di armi da fuoco”. Imporre restrizioni ingiustificate e sproporzionate per i cittadini, deviando risorse pubbliche da questioni importanti, come la lotta contro il traffico di armi da fuoco provenienti dal zone di post conflitto, non servirà a nulla. Invece di cercare la modifica della direttiva, la Commissione dovrebbe garantire la corretta attuazione e l'applicazione delle sue disposizioni vigenti.