Ecco i primi effetti negativi del decreto armi. Invece che semplificare e sburocratizzare, le nuove norme sul controllo delle esportazioni delle armi, stanno rendendo la vita difficile a produttori e armerie. Il Ministero dell'Interno infatti ha dato vita all'Autorità nazionale per il controllo delle esportazioni extraeurope delle armi sportive, da caccia e civili, in applicazione del regolamento 258 del 2012 dell'Unione europea. Ma l'agenzia ancora non è operativa e ciò comporta perdite per il fermo delle esportazioni italiane, uno dei pochi settori in espansione nel nostro paese grazie alle abilità acquisite dalle imprese armiere artigianali ma altamente tecnologiche.
La cosa è particolarmente evidente nelle valli bresciane. “La situazione è molto preoccupante - afferma il sindaco di Gardone Michele Gussago su Brescia Oggi -. L'autorità di controllo è stata istituita a Roma ma non è ancora attiva e ciò ha comportato una situazione di stallo pericolosa. Anche perchè nel frattempo le strutture territoriali che hanno funzionato fino a pochi giorni fa, ovvero le questure, hanno perso la competenza al rilascio delle autorizzazioni per le esportazioni extraeuropee di armi sportive e civili. (per quelle militari si seguono altre procedure)".
L'appello di Gardone è per un rapido sblocco della situazione; magari con una fase transitoria nella quale siano ancora le questure a rilasciare i via fino a quando l'Ance non sarà in grado di funzionare. Intanto, domani Consorzio armaioli italiani e Associazione nazionale produttori armi e munizioni avranno un incontro al ministero dell'Interno.