Anticaccia in agguato sulla legge Stabilità. Ogni occasione è buona per cercare di mettere i bastoni tra le ruote ai cacciatori e anche il calderone della legge sulla stabilità di bilancio non fa eccezione. Ecco che infatti, tra i tanti spunta l'emendamento a firma di Uras (Sel), Petraglia, De Petris (Sel), Cirinnà (Pd), che chiede addirittura di raddoppiare l'importo della tassa per la licenza uso caccia. "All'articolo 17, comma 7, aggiungere il seguente: «7-bis. A decorrere dall'anno 2014 la tassa di concessione governativa prevista per la licenza di porto di fucile, di cui al decreto del Presidente della Repubblica, del 26/10/1972, n. 641 è incrementata del 100 per cento" recita infatti il testo dell'emendamento.
Ne parla diffusamente un articolo di Massimo Vallini su Armi e Tiro, che fa notare come questa eventualità sia totalmente fuori dal mondo (nessun paese europeo fa pagare simili importi ai cacciatori - per la cronaca si avrebbe un totale di 346 euro) e un chiaro tentativo dei noti senatori anticaccia di fare in modo che migliaia di cittadini smettano di esercitare la loro passione. Del resto non c'è da stupirsi del tentativo, De Petris, dice Vallini, è stata tra le proponenti del referendum anticaccia negli anni 80, Cirinnà è una nota animalista e ambientalista di Legambiente.
La natura proibitiva di questo emendamento è chiara anche se si guarda ai benefici economico - finanziari che deriverebbero da un simile aumento. Secondo Armi e Tiro "24 milioni di euro. Bazzecole, in confronto, l'aumento a 15,5 euro per i detentori di Porto di arma lunga per difesa personale: sono circa 1.000" dice Vallini. Senza contare che sarebbero tantissimi ad appendere il fucile al chiodo determinando quindi così il crollo degli entroiti allo Stato provenienti dalle tasse dei cacciatori (su cui si basano gran parte degli investimenti sulla protezione ambientale). Complimenti ai senatori per la lungimiranza.