Sarà presentato il 12 dicembre, presso la sede della Regione Emilia Romagna a Bologna, il documento Ispra "Linee guida per la gestione degli Ungulati - Cervidi e Bovidi". Lo rende noto l'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale sul proprio sito. "Queste linee guida sono state pensate e redatte affinché le scelte di carattere normativo, programmatorio ed operativo, ma anche culturale, che i diversi soggetti istituzionali ed i portatori d’interesse sono chiamati a compiere possano essere sostenute da solide basi scientifiche e tecniche" dice l'Ispra, che, nel capitolo dedicato alla caccia torna a sostenere la necessità di sostituire le munizioni al piombo con quelle atossiche. "Le esperienze maturate nei Paesi dove l’uso del piombo è bandito da tempo - dice Ispra nel documento - mostrano come sia possibile impiegare munizioni alternative che presentano buone proprietà balistiche e costi simili rispetto a quelle tradizionali".
E sui problemi alla salute umana, Ispra sottolinea che "in assenza di garanzie, è opportuno che i bambini e le donne in stato di gravidanza si astengano dal consumare selvaggina, per prevenire gli effetti negativi che il piombo esercita sullo sviluppo del sistema nervoso. Per le altre categorie meno sensibili, si sconsiglia il consumo frequente e la cottura delle carni con condimenti ad elevata acidità. Queste precauzioni valgono non soltanto nel caso degli ungulati selvatici, ma più in generale per tutta la selvaggina (Andreotti e Borghesi, 2012)".
In realtà buone garanzie ci sono e vengono da evidenze scientifiche uscite da rapporti di istituti scientifici di altri paesi, che non si sono limitati a raccogliere dati qui e là e redigere documenti. In Svezia Christer Holmgren (Consulente Swedish Environmental Agency) e dal Prof. Ulf Qvarfort (Vice Direttore Swedish Defence Research Agency) hanno concluso che la percentuale di piombo riscontrabile nelle carni di selvaggina è minima e difficilmente assorbibile dal corpo umano. Inoltre sembra assurdo guardare alle esigue quantità assorbibili nella selvaggina, quando le fonti alimentari che inducono la popolazione europea ad una maggiore esposizione al piombo sono quelle consumate più frequentemente, come cereali, latticini, verdura e acqua potabile. A dirlo è il rapporto EFSA citato anche dall'Ispra.
Se non bastasse, bisogna aggiungere che i ricercatori dell'Università della California che anni fa avevano preteso il passaggio alle munizioni atossiche, sostenendo che l'avvelenamento da piombo provocato dall'ingestione di pallini lasciati sul terreno costituisse la causa principale della morte degli uccelli, recentemente hanno dovuto ammettere che nonostante il divieto delle munizioni di piombo imposto nel 2008 in California in specifiche aree di caccia frequentate dai condor, i livelli di piombo riscontrabili in questi uccelli non è sceso.
Vai al rapporto Ispra "Linee guida per la gestione degli Ungulati - Cervidi e Bovidi
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