"I 614 milioni di fatturato dell'industria italiana di settore, di cui oltre l'80% venduto all'estero, producono un saldo import/export positivo per 218 milioni di euro". Queste le cifre citate da Fabio Musso, dell'Università Carlo Bo di Urbino, durante la conferenza di presentazione della ricerca Gli italiani e la caccia di Astra ricerche, con i dati riferiti all'Italia e alle Marche.
"Sono numeri - evidenzia Musso - che, se fossero stati emulati dal resto del manifatturiero italiano, non ci sarebbe nemmeno da parlare di crisi economica". In Italia attorno al settore della caccia si contano circa 43 mila occupati, con l'indotto si arriva a 94 mila lavoratori, per un impatto sull'economia di 7,9 miliardi di euro (oltre mezzo punto di Pil, fa notare un articolo de Il resto del Carlino).
Per quanto riguarda le Marche si hanno 31.416 cacciatori, una delle densità venatorie più altre d'Italia. Sono loro l'orgoglio delle 14 aziende di armi e munizioni della regione (tra cui la grande Benelli di Urbino, organizzatrice dell'evento insieme a CNCN e FACE Italia), che danno lavoro a 583 addetti.