Anpam, insieme ad Assoarmieri e Conarmi ha preso immediata posizione contro il Decreto legge 91 per la limitazione dei colpi dei fucili semiautomatici. Posizione accompagnata da argomenti puntuali ed efficaci, con cui gli armieri sottolineano i molteplici aspetti "tendenti a richiederne una decisa e ferma modifica".
Sulla posizione di Anpam giunge in queste ore un commento dell'Arcicaccia romana. "Bene ha fatto l’ANPAM a contestare la legittimità del decreto legge 91/2014 e in modo particolare la norma che imporrebbe il cacciatore di dover limitare la capienza del caricatore delle carabine a soli due colpi”.
Lo spiega Andrea Severi Presidente Arci Caccia di Roma, aggiungendo “non capisco però perché invece di considerare illegittimo o inopportuno il provvedimento non si punti a catechizzare il fatto che il decreto legge per sua natura giuridica deve occuparsi solo di provvedimenti di particolare necessità e urgenza laddove “urgenza” si intende come condizione essenziale e costitutiva dell’atto. Questo non lo dice Severi ma la Costituzione Italiana. L’utilizzo spregiudicato della decretazione d’urgenza per tutto e in questo caso per cose che di urgente non hanno assolutamente nulla, è un modo di fare che nella migliore delle ipotesi mi fa pensare che non certo le “lobby dei produttori di armi” o delle “doppiette” facciano maliziosamente dei blitz per inserire norme capestro nei provvedimenti, bensì altri tipi di lobby, un po’ salottiere e di certo non produttive di PIL nazionale. Mi auguro che il Governo se ne renda conto in fase di conversione in legge”.