E' l'
Università di Harvard a confermare che
non esiste una correlazione direttamente proporzionale
tra il numero di armi a disposizione dei cittadini
e il numero di omicidi e suicidi.
Lo studio ha considerato le statistiche dei reati di alcuni Paesi europei per verificare se vi fosse una corrispondenza tra il rapporto in percentuale degli omicidi commessi e una legislazione restrittiva in materia di armi. Ciò che è emerso è stato un risultato diverso dalle aspettative:
i Paesi con una legislazione più permissiva in materia di armi hanno il minor numero di omicidi.
E', infatti, esemplare il paragone tra la Russia (Paese notoriamente molto restrittivo in materia di armi ai civili) e gli Stati Uniti: il tasso di mortalità violenta in Russia è quattro volte superiore a quello degli USA. Inoltre i ricercatori evidenziano che i Paesi con un'alta percentuale di cittadini armati come Norvegia, Finlandia, Germania e Francia, hanno un tasso percentuale di omicidi significativamente più basso della media.
In definitiva “le cause di omicidi e suicidi”, si legge nel rapporto, “sono legate a fattori di tipo sociale, economico e culturale, indipendenti dalla maggiore o minore disponibilità di armi o altri congegni letali”. Se non vi è disponibilità di armi da fuoco,
gli omicidi e i suicidi vengono comunque commessi con altri mezzi.