Dal "
Dizionario della Lingua italiana di Caccia" di Plinio
Farini e A.
Ascari, Garzanti 1941.
Riproposto da
Edoardo Mori.
Leve
sono i congegni che, negli schioppi a cani interni, agiscono entro fori trapananti pel lungo il massello; e nell'aprirsi delle canne fanno funzionare sia l'espulsore, sia l'armamento automatico dei cani.
Luce
relativamente al tiratore e al tiro la luce del giorno e del sole ha importanza non piccola. La migliore è la diffusa ossia quella col sole velato di un sottile strato di nubi candide. Il sole del tutto scoperto non solo può dare l'abbaglio, ma è certo che influisce ingannando anche sul puntamento del cacciatore, sia pur in modo assai minore, che su quello del tiratore a bersaglio o a palla. Deve ritenersi che con luce che vien da destra, il colpo va a sinistra, e viceversa; con luce molto viva, il colpo si fa sotto; con luce bassa, il colpo si fa sopra. Se poi si consideri la luce relativamente ai colori più o meno vivi dell'animale o bersaglio contro cui si tira, convien ritenere che, specie con luce poca, l'occhio del puntatore è sempre attirato dal colore più chiaro, e perciò si spara contro questo, dimenticando le buone e inviolabili regole del puntamento, ossia dirigendo la mira non dinanzi né sopra né sotto, come sarebbe necessario per colpire, ma al punto più chiaro, il quale potrebbe essere anche la coda. Guardarsi dunque da le code bianche o con penne bianche.
Lunghezza
rif. a Calcio, quella corrispondente a 1'impostatura del tiratore che l'usa.