La
Commissione europea, come già annunciato dalla
FACE, ha individuato un pacchetto di
misure per rendere
più difficile entrare in possesso di armi da fuoco negli Stati dell’Unione Europea, rendere più facilmente tracciabili le armi detenute legalmente, stringere una maggiore cooperazione fra gli Stati membri e assicurarsi che le armi disattivate siano rese effettivamente e in modo definitivo inutilizzabili come armi da fuoco.
La Commissione ha presentato delle proposte di modifica alla Direttiva Armi che definiscono le regole sotto le quali i privati possono acquistare e detenere armi, così come trasferirle in un altro Stato membro della Ue. I principali elementi delle proposte sono:
- stabilire regole più rigide per mettere al bando alcuni tipi di armi semiautomatiche che non potranno in nessun caso essere possedute da privati, anche se permanentemente disattivate;
- stabilire regole più rigide sull’acquisto on line di armi, parti d’arma o munizioni;
- stabilire regole comuni in tutta la Ue per rendere più facilmente tracciabili le armi;
- creare un miglior scambio di informazioni fra gli Stati membri per esempio su ogni rifiuto di autorizzazione al possesso di armi deciso da un’altra nazione e l’obbligo di interconnettere i registri nazionali delle armi;
- stabilire criteri comuni riguardo armi come pistole da segnalazione o starter, per prevenire la loro trasformazione in armi da fuoco perfettamente funzionanti;
- creare condizioni più rigide sulla circolazione della armi disattivate;
- creare condizioni più rigide per i collezionisti per limitare il rischio di vendita a criminali.
Le proposte dovranno ora passare al vaglio e all’approvazione da parte del Parlamento Europeo (Federcaccia).
Consulta il testo completo del comunicato della Commissione (in lingua inglese)