“Il
Tar Puglia, insieme al
Tar Piemonte, con una delle prime sentenze in Italia, riconosce che l’interpretazione della Circolare del Ministero dell’Interno in materia di
rinnovo di porto d’armi è antitetica ed obsoleta e non tiene in nessun conto dell’istituto della riabilitazione e della condotta attuale del cittadino”. È quanto dichiarato dall'avvocato
Pino Lanunziata.
“A seguito di un'interpretazione restrittiva di una Circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, la nr. 557/LEG/225.00 del 28 novembre 2014, la Questura di Foggia ha revocato o non rinnovato il porto di fucile per uso di caccia o per uso di tiro a volo a centinaia di cittadini che avevano riportato, anche in un passato remoto, una sentenza ostativa al rilascio, anche in presenza di avvenuta riabilitazione ed una condotta postuma illibata. Tale circolare – prosegue il legale – si fondava unicamente su un parere del Consiglio di Stato e superato da sentenze postume del Consiglio di Stato.
Il Tar Puglia riconosce che l’interpretazione della Circolare non tiene in nessun conto dell’Istituto della riabilitazione e della condotta attuale del cittadino, precisando che non si può trarre da tali vicende il carattere d’irreversibile permanenza del loro effetto ostativo, non superabile da alcuna situazione sopravvenuta, anche nella precipua materia della detenzione e dell’uso delle armi” (foggiatoday.it).