I volontari dell'Enalcaccia Versilia sezione Gino Albani, impegnati nella vigilanza, hanno scritto all'assessore della Regione Toscana Marco Remaschi per chiedere di poter partecipare con le armi alle battute contro i cinghiali.
Infatti, “il pericolo può nascere – si legge nella lettera – quando ci si imbatte in animali feriti o che cercano di proteggere i propri cuccioli: in questi frangenti che, che oramai accadono sempre più spesso, si assiste a vere e proprie cariche verso persone e cose che si trovano nelle vicinanze”.
Per questo motivo, anche e soprattutto a tutela dell'integrità fisica del personale di vigilanza volontaria viene fatta richiesta di prendere in considerazione la modifica dell'articolo 51 della legge di riferimento (che fa divieto per i volontari di utilizzare armi), affinché “gli operatori possano ottenere un porto d'armi per difesa personale e che lo stesso sia rilasciato a tassa ridotta” (Il Tirreno).