Lo scorso 9 maggio la Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni (LIBE) del Parlamento Europeo, ha respinto le modifiche restrittive sulle armi nella bozza di riforma voluta dalla Commissione Europea. A determinare il voto negativo su tutti gli emendamenti anti armi dei socialdemocratici, Verdi e Sinistra europea, sono stati i gruppi PPE, ECR e ALDE.
Ne da notizia l'organizzazione internazionale Firearms United, specificando che si tratta di una prima importante vittoria per i possessori di armi, anche se nell'ambito della procedura di riforma quello della Commissione LIBE altro non è che un parere consultivo, che può comunque condizionare favorevolmente il dibattito sulle armi.
Respinta ogni pretesa di sottoporre a restrizioni o addirittura a licenza le armi disattivate e le repliche. I collezionisti restano esclusi dallo scopo della direttiva. Respinta ogni istanza di messa al bando delle armi di Categoria B7 (o di qualsiasi altro tipo d'arma oggi legale); respinta l'ipotesi di rendere obbligatoria in tutt'Europa la denuncia dei caricatori, che secondo il LIBE non devono essere "parti essenziali d'arma"; lo stesso vale per i silenziatori e i soppressori di suono. Respinta l'ipotesi di imporre una tassa aggiuntiva sulla vendita di armi e munizioni , così come l'ipotesi di imporre una marchiatura sulle componenti delle munizioni, ma andranno marchiate le parti essenziali d'arma. Agli Stati membri viene ancora consentito di alienare ai civili le armi ex-militari e di rilasciare, in alcuni limitati casi, licenze per le armi di Categoria A, ovvero le armi "da guerra". Vengono respinte le ipotesi di imporre visite mediche basate su standard comuni per il rilascio e il rinnovo dei porti d'arma in tutt'Europa, e di imporre una scadenza unificata per tutte le licenze d'armi. Viene consentito ai minori di 18 anni di utilizzare armi per la caccia e il tiro sportivo sotto la supervisione di un adulto munito di licenza.
La Direttiva Europea, secondo il LIBE, stabilirà la necessità della "custodia in sicurezza" delle armi da fuoco, ma le norme ad esse relative dovranno essere lasciate a ciascuno Stato membro. Gli Stati membri dovranno istituire una banca-dati congiunta dei possessori d'armi.