Si può acquistare un'arma da caccia se non si è pagata la tassa annuale di concessione governativa per l'esercizio venatorio?
Secondo una circolare esplicativa del Ministero dell'Interno no. In pratica la licenza di caccia perde qualsiasi valore se non si versano i soldi allo Stato di anno in anno. Una follia secondo l'esperto di legislazione armiera
Edoardo Mori.
“Il ministero dell'interno - dice Mori - conferma e ribadisce la sua storica opinione sbagliata: nei casi indicati la licenza di caccia non consente acquisto di armi e munizioni, non consente il trasporto di armi, non consente di fare tiro volo”. Secondo il giudice Mori si tratta di “incapacità di usare la scienza giuridica”. Il Ministero sull'argomento ha chiesto un parere sul valore della licenza di caccia addirittura alle Agenzie delle Entrate. Un approccio totalmente sbagliato secondo Mori, visto che il problema non c'entra nulla con il fisco e con la tassa governativa.
Continua Mori: “solo un burocrate mentecatto può pensare che nel nostro diritto mentre chi ha la licenza del tiro a volo gratuita e per cui non si devono pagare tasse, può acquistare armi e munizioni per sei, invece il cacciatore, che dopo aver cacciato un anno, decide di non andare a caccia l'anno successivo per ragioni personali, non può più comperare nessuna arma e munizioni per l'anno successivo in cui intende cacciare di nuovo; secondo queste menti egli dovrebbe prima pagare la tassa venatoria e solo dopo comprarsi un fucile e qualche cartuccia! Secondo loro dovrebbe andare a chiedere un nulla osta che gli deve essere rilasciato per il solo fatto che è già in possesso di una licenza che dimostra che … non ne ha bisogno perché è già ufficialmente idoneo ad acquistare armi! Pensiero che fa rivoltare chiunque non sia affetto da delirio burocratico”.
“Secondo il nuovo verbo del ministero - sottolinea Mori - chi ha la licenza di caccia e prevede che in futuro, per un anno o più, non pagherà la tassa annuale, basta che richieda la licenza di tiro a volo, perché nulla vieta di avere anch'essa (al ministero farebbero una guerra per non abolire una circolare sbagliata, ma quando gli fa comodo calpestano la legge). L'idea è formidabile perché la licenza di caccia già dimostra che il soggetto è idoneo a portare il fucile e quindi la licenza di tiro a volo gli andrebbe consegnata a vista; il cittadino al massimo ci rimette il bollo per la domanda e una fototessera. Nella loro frenesia burocratica al ministero, pur di non ammettere una cosa ovvia e lapalissiana, pur di non ammettere un errore, sono pronti a caricare di lavoro inutile gli uffici armi di questure e commissariati. Cose da premio Ignobel alla capacità di amministrare”.