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u 129 atleti impegnati nelle diverse specialità, 52 imbracceranno un prodotto progettato e costruito a Gardone Valtrompia. Motivo di orgoglio per l'Italia e per il comparto armiero bresciano. In primis per Beretta, visto che dei nove tiratori italiani in gara in Brasile, sette useranno un’arma progettata nella storica azienda d'armi.
"Nulla è lasciato al caso perché, come per altri sport che richiedono l’impiego di un attrezzo, nel tiro al piattello anche il fucile deve “allenarsi” per un’Olimpiade: al Gun Service di Gardone Val Trompia, 27 tecnici super specializzati si sono alternati in questi mesi per assecondare tutte le richieste di fine tuning di ciascun olimpionico" si legge in una nota dell'azienda di Gardone.
“Il tiro è sempre stato una polizza assicurativa per il medagliere italiano e sono certo che questa tradizione continuerà – commenta Franco Gussalli Beretta – Ovviamente tutti si sono preparati al meglio per l’appuntamento olimpico e la competizione sarà estremamente agguerrita. Saremo a Rio accanto ai nostri atleti con un pool di esperti a loro disposizione. Soffriremo insieme a loro, li tiferemo in ogni fase, sul campo e da casa, ci emozioneremo e speriamo di poter alla fine con loro gioire”.
Alla edizione 2016 dei giochi, per la squadra azzurra ci sono tanti motivi per sognare: Giovanni Pellielo, tiratore laureato in teologia, riuscirà a conquistare la medaglia d’oro che dopo tre podi olimpici d’argenti e di bronzo e sei partecipazioni finora gli è sfuggita Jessica Rossi, oggi 24 enne, riuscirà a ripetersi ed a portare a Cento, il suo paese in provincia di Ferrara, un’altra medaglia d’oro? E Chiara Cainero, oro a Pechino 2008, recentemente laureata per la quinta volta campionessa d’Europa sui campi di Lonato del Garda, riuscirà a conquistare una nuova medaglia? Gabriele Rossetti, figlio d’arte, 21 anni appena compiuti, riuscirà nell’impresa che 4 anni fa fu di Jessica Rossi?
Beretta, oltre che dai sette tiratori azzurri, alla trentunesima edizione dei Giochi Olimpici sarà rappresentata anche da tre australiani, un neo zelandese, un giapponese, oltre che da atleti di Argentina, Giappone, India, Brasile, Cina, Thailandia, Cipro, Polonia, Qatar, Stati Uniti, Russia, Austria, tutti ambasciatori di un prodotto orgogliosamente “made in Brescia”.
Vincent Hancock con i suoi due ori back-to-back, Kimberly Rhode record women del tiro con 5 medaglie olimpiche già al collo e Giovanni Cernogoraz, tutti e tre campioni in carica, sapranno difendere il loro titolo? Alessandra e Arianna Perilli, sorelle che si sfideranno fianco a fianco in pedana, riusciranno a regalare la prima medaglia olimpica al piccolo stato di San Marino.
“Nella storia del tiro a volo e dell’industria bresciana delle armi sportive, tra pochi giorni verrà scritta una pagina nuova - aggiunge Franco Gussalli Beretta – Il nostro progetto nel tiro ha radici antiche. E’ iniziato con il bisnonno Pietro, è arrivato alle olimpiadi con i miei prozii Carlo e Giuseppe, si è consolidato con mio padre ed oggi vede in campo la mia generazione. Alla base di tutto c’è da sempre una progettualità di lungo termine ed un lavoro di sviluppo a quattro mani in cui gli atleti lavorano accanto ai nostri tecnici. Negli ultimi 60 anni ogni modello di fucile da tiro che abbiamo sviluppato è salito sul podio. In questa XXXI olimpiade debutterà un nuovo fucile Beretta e con la linea di abbigliamento e accessori Uniform Pro, che veste in pedana le nazionali Italiana, Russa, Sanmarinese, Croata, Finlandese e Statunitense. Vedere un pezzo del lavoro di tutti i nostri collaboratori in campo a Rio sarà per la mia famiglia e per loro – che consideriamo la nostra famiglia allargata - ancora una volta una grande emozione e motivo d’orgoglio”.