Il Tiro a Volo olimpico anche a Rio ha dimostrato di essere un terreno amico per i colori italiani, alle Olimpiadi brasiliane pieno di medaglie per gli atleti azzurri (2 ori e 3 argenti) e industria armiera sportiva sugli scudi con 13 medaglie su 15 conquistate con fucili e munizioni italiani. Da festeggiare in particolare la continua crescita delle munizioni, che completano così un palmares da fare invidia a qualsiasi settore manifatturiero.
Un comparto, quello armiero, sportivo e civile, formato da alcune aziende più strutturate e da migliaia di realtà medio-piccole, spesso di tipo familiare, che lavorano, nonostante le difficoltà, tenendo alto il nome dell’Italia. E dopo i successi del cinema, con la realizzazione delle armi di scena di film premiati con l’Oscar come “The Revenant” per citare l’ultimo in ordine di tempo, sono arrivati i successi sportivi più ambiti.
“Siamo soddisfatti per l’ennesima affermazione del Made in Italy armiero italiano – spiega Stefano Fiocchi, presidente dell’ANPAM (Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili, associazione di settore aderente a Confindustria) -, che consolida e arricchisce i bellissimi successi degli atleti azzurri. Siamo sicuri che le storie e le facce pulite dei nostri tiratori siano il migliore spot possibile per questo sport sicuro e completo, che vede sempre e comunque protagonista il tricolore come dimostrato dal 95% degli atleti in pedana che hanno scelto armi italiane e l’80% che ha fatto la stessa scelta per le munizioni. Speriamo di continuare su questa strada, noi ci stiamo impegnando direttamente con il progetto NeoFitav nato dalla collaborazione tra ANPAM, CNCN, FITAV e Università di Urbino, che invita ad una prova gratuita quanti volessero cimentarsi con questo sport. Basta andare sul sito www.neofitav.it, - conclude il presidente Fiocchi - scegliere il campo da tiro convenzionato più vicino e prenotare la propria prova, che verrà seguita da un istruttore qualificato che saprà dare tutti i consigli del caso. Magari proprio da qui nascerà il prossimo Gabriele Rossetti o la prossima Diana Bacosi, solo per citare i due ori ma senza dimenticare atleti di grande longevità come Giovanni Pellielo e Chiara Cainero e il bravissimo Marco Innocenti”.