Se non si paga annualmente la tassa di concessione governativa
la licenza di caccia non ha più valore, nemmeno nella sua parte che riguarda il trasporto o l'acquisto di armi e munizioni. Lo ribadisce in una nota interna l'associazione
Anuu Migratoristi, riferendo che "con la circolare del 20 maggio 2016 il Ministero dell'Interno risolve in senso negativo la questione".
"Fino ad oggi - si legge nella nota - si confrontavano due tesi: la prima sosteneva che la licenza restava tale e che il titolare (pur non potendo esercitare l'attività verlatoria) avrebbe potuto trasportare le armi, usarle per altre attività quali il tiro sportivo o il tiro a volo, comprare armi, munizioni e materie esplodenti; la seconda tesi - oggi avvalorata dal parere dell'Agenzia delle Entrate - sosteneva che, in difetto del pagamento, la licenza era invalida, in pratica carta straccia".
Poiché questa sembra essere la posizione ufficiale delle autorità, tutti i titolari di licenza di porto d'armi uso caccia dovranno versare puntualmente la tassa. Il Ministero dell'Interno, sulla scorta delle conclusioni della circolare del 20 maggio scorso, ha diramato in modo capillare il seguente avviso: "il citato Dicastero ha disposto che la mancanza del rinnovo del pagamento della tassa annuale rende invalida l'autorizzazione anche in riferimento alle attività connesse succitate. In relazione a quanto sopra si fa divieto alle armerie in indirizzo di vendere armi e/o munizioni a coloro i quali siano in possesso di porto d'armi uso caccia in corso di validità ma con licenza non rinnovata, per omesso pagamento della tassa governativa annuale".
Insomma - conclude Anuu - , non si potrà più trasportare in modo legittimo I'arma, né esercitare le altre attività diverse dalla caccia. Si potranno ancora vendere le armi ma non acquistarle o permutarle; non si potranno più comprare munizioni di qualsiasi genere, non solo quelle per andare a caccia".