Mentre in Italia Beretta acquisisce un nuovo marchio, Victrix, (con le officine Rottigni di Cazzano Sant'Andrea nel bergamasco) per incrementare l'offerta su un settore non del tutto coperto, a New York si sono appena svolti i festeggiamenti ufficiali per i 490 anni di attività della storica fabbrica d'armi, con tanto di nuova doppietta dedicata: la 490 Serpentina, prodotta in serie limitata e venduta solo negli USA, a 50 mila dollari l'una.
“Abbiamo scelto questa città perché è una vetrina sul mondo e perché il mercato americano è il più importante per noi, rappresenta il 50% del nostro fatturato” ha dichiarato al Corriere l’amministratore delegato e presidente della holding bresciana Pietro Gussalli Beretta. Già perché ben il 95% del fatturato del colosso italiano è generato fuori dall’Italia. Ma ciò non vuol dire che Beretta possa fare a meno dell'Italia. Il cuore resta nel Bresciano, insieme al nuovo Brain, il Beretta research and innovation center che, dentro il campus dell’Università, collabora con i ricercatori e le startup per sviluppare nuove tecnologie nel campo della sicurezza.
Una di queste è il sistema i-Protect personal che con uno smartphone e sensori monitora la salute di chi li indossa e manda una richiesta di aiuto in caso di pericolo: lo hanno sperimentato cinque dipendenti della Beretta correndo la maratona di New York il mese scorso. Pietro e il fratello Franco Gussalli Beretta sono la quindicesima generazione della famiglia impegnata nell’azienda. Fra le nuove frontiere a cui il gruppo guarda per il futuro ci sono la Russia e in generale l’Asia, dice il ceo. «Ma abbiamo anche altri progetti in cantiere negli Usa, che — conclude — restano il mercato fondamentale per noi, come per tutto il made in Italy". (Corriere.it)