Secondo la senatrice Granaiola (Articolo 1) lo Stato concede troppo facilmente le armi ai cittadini italiani.
"Per impedire il porto e/o la detenzione di armi da fuoco da parte di soggetti che si trovano in una condizione di disturbo mentale, della personalità o comportamentale medicalmente acclarata, tale da mettere a rischio la propria e l’altrui incolumità - dichiara Granaiola - , ho presentato oltre ad un Ddl un emendamento all’articolo 46 della legge di bilancio per istituire un’anagrafe informatizzata nazionale di coloro che, a qualsiasi titolo, siano titolari del porto d’armi o detentori di arma da fuoco a cui potrà accedere, oltre all’Autorità di pubblica sicurezza, il personale medico, che dovrà verificare l’eventuale titolarità da parte del paziente che si trovi in quelle condizioni e comunicare entro 48 ore la circostanza alla Prefettura e alla Questura territorialmente competenti per i provvedimenti opportuni. Mi auguro che questo emendamento possa essere approvato perché sarebbe un primo passo concreto anche per la lotta contro il femminicidio”.