Secondo una recente sentenza del Tar di Napoli sì. I giudici hanno accolto il ricorso di una guardia zoofila contro il provvedimento della Prefettura di Caserta che, in risposta ad un'istanza del Presidente nazionale dell'Enpa, aveva confermato il diniego del porto d'arma (pistola) per difesa personale richiesta dall'uomo.
Secondo il Tar, in virtù delle funzioni di polizia giudiziaria attribuite alle guardie giurate delle associazioni zoofile riconosciute (esclusivamente per la vigilanza sui reati di maltrattamento di animali da affezione), queste sono sottoposte a rischi.
“Le guardie particolari giurate, operanti come volontari in seno all'ENPA – scrivono i giudici - , rivestano la piena qualifica di agenti di polizia giudiziaria seppure a competenza limitata”. Pertanto “possono trovarsi ad affrontare situazione di potenziale conflitto, per il ripristino nell'interesse pubblico della legalità violata, con maggiore frequenza rispetto alla generalità dei cittadini”. Per questo motivo “sono titolari di un interesse qualificato al possesso di titolo abilitativo per la detenzione di un'arma, pur non assegnata in dotazione come per gli agenti di p.s”.
A tal proposito BigHunter.it ha interpellato il giudice ed esperto di diritto delle armi, Edoardo Mori. Ecco quanto ci ha risposto: “Al 99% il consiglio di Stato ci si farà una risata sopra. È un principio assodato che se uno si espone ad un rischio per sua volontà non può pretendere di aver diritto a difendersi. Altro conto è se lo si fa per lavoro. Inoltre le guardie zoofile hanno competenze limitatissime in materia di tutela degli animali, limitate agli animali di affezione. È veramente improbabile dunque che rischino molto nel controllare cani e gatti e del resto ogni qualvolta ritengono che possa esserci un pericolo sono legittimate a chiamare in aiuto le forze dell’ordine".
Conclude il giudice Mori: "spero non si voglia dare armi alle guardie giurate volontarie perché altrimenti ci sarebbe la corsa di tutti i mattoidi a dichiararsi guardie volontarie solo per avere il porto d’armi. Già adesso molti di coloro che si dichiarano guardie volontarie lo fanno più per istinto insano di voler prevaricare sugli altri piuttosto che per vero amore per gli animali o la natura".