Lo schema di decreto per il recepimento della Direttiva Armi approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri, sta raccogliendo critiche e perplessità ma anche qualche sospiro di sollievo.
Secondo molti infatti, al di là delle restrizioni burocratiche per rivenditori e collezionisti (stretta ulteriore sui caricatori maggiorati, nuove norme sulla marcatura delle componenti), ed alcuni ulteriori, inutili e incomprensibili cambiamenti, come è quello - per i cacciatori - sulla validità delle licenze (5 anni e non più sei), fortunatamente non cambia poi molto la vita degli appassionati di caccia e di tiro.
Anche se è indubbio che la legge contenga un gran numero di norme contraddittorie e di poco senso (così la critica dell'esperto giurista Edoardo Mori), lasciando tra l'altro una grossa parte delle decisioni, ancora, alla discrezionalità delle autorità di Pubblica Sicurezza (e molto lavoro ai tribunali). Chi volesse consultare il testo approvato, lo trova qui. Ricordiamo comunque, che queste disposizioni devono essere approvate dai due rami del Parlamento prima di entrare in vigore.