Relativamente allo schema di decreto approvato lo scorso 11 maggio 2017 il Comitato Direttiva 477, in una nota esprime il proprio sollievo nel poter constatare che "il recepimento della direttiva 91/477/CE è stato effettivamente impostato sui livelli minimi previsti dalla direttiva stessa risolvendo allo stesso tempo molte criticità contenute in essa, notando con soddisfazione come nello schema siano stati trasposti almeno due punti oggetto di suggerimento da parte della nostra associazione durante l'incontro in febbraio con il Dipartimento della P.S., risultato che riteniamo mai raggiunto prima da alcuna formazione in rappresentanza dei cittadini che detengono armi".
"Non si può però non notare - aggiunge - come vi sia il rischio di perdere l'occasione per adeguare anche in positivo la normativa nazionale a quella comunitaria, ad esempio sulla capienza dei caricatori "liberi", così come permangano delle criticità più o meno gravi che meriteranno attenzione durante l'esame parlamentare. La più pesante di queste, introdotta presumibilmente in fase di analisi in CdM in quanto non presente nella bozza di lavoro, riguarda il termine stabilito per la liceità della detenzione senza ulteriori oneri o adempimenti delle armi e dei caricatori di cui alle categorie A6, A7 ed A8, che è stato anticipato al 13 giugno 2017 (o vero all'entrata in vigore della direttiva) rispetto alla previsione originaria che lo vedeva stabilito nell'entrata in vigore del decreto di recepimento, il 14 settembre 2018".
"Nonostante la delicata e particolare situazione politica, siamo comunque fiduciosi di poter risolvere tutte le problematiche in sede di esame nelle Commissioni parlamentari ed a tale scopo tanto il Comitato quanto tutto il comparto armiero si sono già attivati" chiude la nota.