Durante l'audizione del 18 luglio della Commissione Affari Costituzionali del Senato, presieduta dal senatore Stefano Borghesi (Lega), sul recepimento della Direttiva Armi, erano presenti Anpam, Conarmi e Fitav, oltre alla Fenaveri, alla quale aderiscono la Federcaccia, l’Enalcaccia e l’Arci Caccia.
La Fitav, unitamente alle aziende del comparto e alle altre associazioni interessate al provvedimento, ha potuto rappresentare le criticità rilevate nell’attuale formulazione del testo, indicando le potenziali ricadute negative o, comunque, la loro difficoltà applicativa. Tra i temi trattati e rappresentati: le previste prescrizioni aggiuntive inerenti il rilascio del porto d’armi come la limitazione de facto del numero di munizioni acquistabili ed eventuali indicazioni cogenti relative alla custodia delle armi, la necessità di informare i familiari conviventi quale requisito per il rilascio o il rinnovo del porto d’armi e la necessità di superare ope legis l’attuale limitazione relativa al rilascio o rinnovo di porto d’armi a favore di soggetti riabilitati.
La Fidasc (Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia), convocata unitamente alla Fitav in rappresentanza della componente del mondo agonistico riconosciuto dal CONI che utilizza le armi per la pratica di numerose discipline e specialità, non ha partecipato “fisicamente” all’incontro ma è intervenuta attivamente e in maniera costruttiva nella lunga fase di preparazione dello stesso.
"In particolare, dopo aver condiviso in toto la posizione unitaria maturata in una serie di incontri preliminari, - si legge in una nota - la Fidasc ha presentato una “memoria” ufficiale affidata all’Anpam con la quale ha ribadito le esigenze degli atleti che utilizzano le armi sportive, evidenziando alcune criticità contenute nel testo del d.lgs specialmente sui seguenti articoli: - 3 (commi C ed E): informativa ai familiari conviventi; - 5 (comma F): misure di custodia (installazione di allarmi o blindature); - 7: limite di colpi acquistabili riportato sulla licenza; - 13: rilascio certificati sanitari".