Fa già molto discutere la proposta di Walter Verini, deputato Pd, per limitare la diffusione delle armi da fuoco nel nostro Paese. Una bella trovata che fa il paio con quella dei grillini, che vorrebbe mettere a disposizione delle questure tutti i database medici, per scovare i segni di una sofferenza mentale.
Questa del Pd (oltre a Verini l'hanno firmata nomi importanti come Maurizio Martina e Debora Serracchiani) prevede una stretta sui meccanismi di rilascio del porto d'armi (come se in Italia questi non fossero già efficaci): ovvero certificazioni psico fisiche, rilasciate da un'apposita commissione medica, non più ogni 5 anni ma ogni anno, con revoca immediata in caso di sospetti disturbi psico fisici. Non finisce qui. Per i possessori di armi si vorrebbe anche introdurre una gabella per un importo non inferiore a 200 euro. La norma prevede anche l’obbligo di comunicare immediatamente l’avvenuta vendita di un’arma alla Questura per mezzo del già obbligatorio registro telematico e un maggior rigore sui controlli e sulla tracciabilità delle vendite via internet o per corrispondenza.
Commenta l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Maullu: "Il PD ha deciso di scagliarsi frontalmente contro una comunità di persone perbene, contro tutti gli appassionati di armi, dimostrando per l'ennesima volta di essere lontano anni luce dalla realtà quotidiana di milioni di italiani". "Ancora più sconvolgente è la motivazione della proposta: il PD infatti - spiega Maullu - vorrebbe presentarla come una sorta di risposta alla riforma della legittima difesa, come se tra i temi possesso legale di armi e il diritto alla difesa personale esistesse una qualche connessione". "Come efficacemente dimostrato da una ricerca dell'Università Sapienza - ricorda Maullu -, soltanto il 5% degli omicidi è commesso con armi legalmente detenute".