L'Arci Caccia in un comunicato commenta le recenti proposte di legge sul settore venatorio e armiero:
“Ci risiamo! Con le campagne elettorali che caratterizzano la primavera tornano a “sbocciare” proposte di legge anticaccia in verità datate “fiori finti” che hanno l’obiettivo di distrarre gli elettori dai reali problemi che vivono i cittadini.
Così dal Palazzo lontano dalla vita reale si torna a polemizzare. Di fronte ai drammi ambientali: clima, rifiuti da smaltire, inquinamento cose troppo serie. No grazie. Meglio prendersela con il cacciatore. Vecchia storia che di certo ha solo concorso ad una certa “politica” quando di palazzo di prendere il contatto con buona parte del popolo.
La storia non ha insegnato. Tra i diversi referendum celebrati c’è stato anche quello sulle armi. I cittadini andando alle urne in tantissimi (85% dei votanti) lo hanno bocciato con circa l’80% dei NO. Che dire di quelli sulla caccia e sull’accesso ai fondi agricoli che non hanno visto di certo le folle annunciate dagli “anti” affluire ai seggi per votare. Democrazia vorrebbe farsene una ragione. È di questi giorni il dibattito riaperto sui requisiti per il rilascio e rinnovo del porto d’armi presentato dall’On. Verini e altri deputati Pd. “Non ancora definitivo” come lo stesso ha dichiarato. Per quanto riportato dalla stampa caratterizzato da restrizioni, noi per quanto letto diciamo insensate.
L’onorevole Verini ha comunicato alle agenzie di stampa che dalle restrizioni saranno esclusi i cacciatori, i tiratori, quanti praticano l’attività sportiva con le armi contrariamente a quanto riporta nel merito l’articolo del Sole 24 ore.
Siamo curiosi di conoscere quali criteri saranno adottati per le armi delle guardie zoofile? In attesa di rettifiche che il Sole 24 ore pubblicherà correggendo quanto scritto.
Quella proposta di legge, per quanto se ne è letto andrebbe cambiata e di molto. Ci permettiamo sommessamente di suggerire per un futuro migliore maggiore chiarezza. Forse il tema principale da affrontare è la preparazione e la consuetudine d’uso dell’arma da parte di chi la possiede. Conoscere l’arma, sparare e periodicamente garantisce maggiore sicurezza nel maneggio di strumenti più pericolosi solo se ignoti. Segnaliamo senza emozioni in vero il riciclaggio di una antica idea dell’on. Maria Michela Brambilla che propone al Parlamento, si dice a chiudere la caccia il sabato e la domenica ecc….. Non commentiamo neppure. Concludiamo con una considerazione rivolta a quanti credono nella politica e hanno il senso della cosa pubblica, dell’interesse al bene comune: prima di legiferare ascoltate, superate preconcetti ideologici di cui si e vi alimentano le associazioni fondamentaliste.
Non supportate, inseguendo mode e sondaggi il lavoro nelle importanti Istituzioni democratiche di questo paese. Concertazione e partecipazione non sono parolacce. Discriminazione delle minoranze e intolleranze questi si sono brutti comportamenti ed è brutta la politica che la pratica sempre.