E' appena stata approvata ma fa già molto discutere la delibera della Regione Piemonte che definisce regole e modalità operative per il conseguimento dell'attestato "prova di tiro" con arma rigata come richiesto da legge regionale l.r 5 / 2018.
Chiunque intende ottenere l'abilitazione per la caccia di selezione, oltre all'esame teorico, deve ovviamente superare la canonica prova di tiro, che la Regione Piemonte richiede ogni 30 mesi (la validità dell'attestato). La prova si esegue in due modalità: per la selezione al cinghiale 5 tiri senza appoggio verso un bersaglio standard posto oltre i 25 m, mentre per gli altri ungulati 5 tiri in appoggio verso un bersaglio standard posto oltre i 70 metri.
L'attestato, si legge nella delibera, deve riportare la marca, il calibro e la matricola dell'arma utilizzata nella prova. Il che significa che ogni cacciatore deve affrontare differenti prove per differenti armi? E' questa più di tutte la disposizione discussa già ora sui social dai cacciatori.