Sulla pagina fb di Unarmi - Comitato Direttiva 477 in un post è stato riportato un grafico Istat che analizza i dati relativi agli omicidi di genere in Italia, da cui emerge che, contrariamente a quanto si possa pensare, l'utilizzo di armi da fuoco per uccidere non è poi così frequente. Al primo posto le armi da taglio, al secondo lo strangolamento, al terzo "altro", infine, appunto, le armi da fuoco.
Nel post anche una critica a Istat, che nel grafico a torta mette in primo piano il dato relativo alle armi da fuoco, pur essendo in percentuale inferiore ad altre cause. "Come si vede l'omicidio con arma da fuoco è strumentalmente enfatizzato - si legge nel post - pur essendo percentualmente inferiore a due altre categorie rilevate... certamente da un istituto serio ed autorevole come l'ISTAT non ce lo saremmo aspettato, è una piccolezza tipica degli "analisti" della domenica".
"Inoltre, tanto per cambiare, di quel 12,8% non è specificato quanti siano quelli con armi legali e quanti quelli con armi illegali" si aggiunge. Sappiamo infatti che la quota di omicidi volontari commessi con armi regolarmente detenute si aggira sul 5% del totale.